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La cultura non è un lusso, è una necessità.

Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray

Pubblicato su 28 Novembre 2011 da Desirée Nocentini in LIBRI & CULTURA

 

dorian gray

 

Titolo: Il ritratto di Dorian Gray

 

Titolo originale: The Picture of Dorian Gray

 

Autore: Oscar Wilde

 

Prima edizione: 1891

 

 

TRAMA

Londra, XIX secolo. Dorian Gray riceve in regalo dall’amico e pittore Basil Hallward un ritratto che lo raffigura nel pieno della sua gioventù e bellezza. Dopo un discorso con Lord Wotton e a causa della continua ammirazione e invidia per immagine di se stesso nel quadro, comincia a fissarsi sull’importanza della giovinezza e questo lo porta a stipulare una sorta di "patto col diavolo", quello di rimanere per sempre giovane e bello nel corpo, mentre il quadro avrebbe mostrato i segni della decadenza morale di Dorian. Quando la sua amante Sybilla Vane morirà suicida, Dorian, vedendo la velocità con cui il suo ritratto invecchia, decide di nasconderlo in soffitta e vive in modo spregiudicato pensando solo al piacere e all’estetica senza rivelare a nessuno l'esistenza del quadro. Nonostante l’apparente disinteresse, Dorian si reca spesso in soffitta per prendersi gioco della brutta immagine del ritratto ma col tempo comincia ad avere rimorsi per la sua condotta morale, che vede peggiorare attraverso il suo ritratto. La sua prima reazione è quella di accusare Hallward in quanto autore del quadro e lo uccide. Ma la sua coscienza continua a tormentarlo così squarcia il quadro con lo stesso coltello con cui aveva pugnalato Hallward. La servitù trova infine il cadavere di Dorian con un coltello nel petto e visibilmente invecchiato, e accanto a lui il ritratto del giovane Gray, del tutto intatto.

RECENSIONE

Il culto della bellezza è il tema centrale dell’opera e della vita stessa di Wilde, una vita doveva basarsi soprattutto sull’estetica e sull’immoralità perché “la vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita.”  ( Henry Wotton, Il ritratto di Dorian Gray ). Le frasi di Lord Wotton rivelano il grande interesse di Wilde nei confronti della natura umana, soprattutto quella più nascosta e inconfessabile. In una lettera all’ amico Robert Ross, Wilde scrisse: “Basil Hallward è quello che credo di essere, Henry Wotton è come il mondo mi dipinge e Dorian Gray è quello che mi piacerebbe essere”. Uscì originariamente nel 1890 sul Lippincott's Monthly Magazine e nel 1891 Wilde ne pubblicò una prefazione sul The Fortnightly Review per rispondere alle polemiche sollevate dall’ opera. Nell'aprile 1891 Wilde fece stampare il romanzo e la prefazione in volume. Come era prassi all’epoca, l'autore revisionò il proprio romanzo aggiungendo i capitoli 3°, 5°, 15°, 16°, 17° e 18° per allungare il libro, e senz’altro questa operazione ha leso la spontaneità e il mistero della prima stesura.

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