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VITALIZIO... BRUTTO VIZIO

Pubblicato su 18 Maggio 2012 da Desirée Nocentini in EVENTI & NOTIZIE

 

Sergio D’Antoni, mentre si riuniva in segreto con Dini per far ingoiare il rospo ai lavoratori, organizzava la sua ricca e strana pensione da professore universitario, ma secondo Mario Giordano, che ha stilato una lista sui pensionati d’oro, D’Antoni avrebbe insegnato per 40 anni senza che nessuno se ne sia accorto, poiché non è riuscito a trovare nessuno suo studente.

L’ex professore prende mensilmente 5.233 euro di pensione dall’età di 55 anni con 40 anni di contributi, ed è riuscito a fare questo con delle “alchimie magiche” dice il direttore di Tgcom 24, dato che per giungere alla soglia avrebbe dovuto iniziare la sua carriera a 15 anni.

Lamberto Dini prende  40.000 euro al mese con lo stipendio da parlamentare e due pensioni, una Inps e una della Banca d’Italia. Dini risponde che le cifre sono lorde e va calcolato il 55 % di tasse, inoltre parla delle ulteriori riduzioni imposte dall’attuale governo.

Giuliano Amato, autore della legge sulle pensioni, ha incassato la 1 pensione a 60 anni, che insieme al vitalizio parlamentare ammontano a 31.000 euro mensili. I politici continuano a chiedere sacrifici agli italiani con pensioni così!

Brunetta, che tempo fa dichiarò di voler eliminare le pensioni è stato colui che ha spostato le pensioni delle donne da 60 a 65 anni, ma lui stesso è andato in pensione dal 2010 all’età di 59 anni, guadagnando 52.000 euro l’anno, più lo stipendio da parlamentare e un domani il vitalizio.

Sentinelli, ex manager Telecom, è il pensionato Inps più ricco d’Italia con i suoi oltre 90.000 euro al mese, cifra ottenuta usufruendo dei fondi telefonici; inoltre i pochi fondi in attivo dell’Inps contribuiscono a pagare le pensioni d’oro e uno di questi fondi in attivo è proprio quello dei precari.

Dal 1996 le pensioni normali sono calcolate secondo il sistema contributivo, mentre quelle dei parlamentari seguiranno questo modello solo da quest’anno e in modo non retroattivo. Secondo le attuali norme inoltre, il parlamento, proprio come qualsiasi altra impresa, dovrà versare circa 3.000 euro per ogni parlamentare, per un totale di 35 milioni di euro in aggiunta ai 200.000.000 l’anno che la cassa dei vitalizi continuerà a pagare a chi attualmente ne ha diritto, con i soldi del Parlamento, cioè degli italiani.

 

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Non se ne può più....
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